The Unfinished Swan (Giant Sparrow 2012)
La storia è più che mai semplice: un pargolo lacrimoso rimane orfano della madre sballata e, rovistando
tra le sue cose, trova delle pilloline che nessuno, men che meno un preadolescente, dovrebbe prendere a cuor leggero.
Ci sono tutti gli ingredienti per una fiaba di successo: un cigno, un bambino, un regno lisergico misterioso e una mamma morta.
Unfinished Swan tratta con delicatezza il difficile tema della droga e delle madri degenerate, che per il semplice fatto di essere fricchettone si credono legittimate a non dover portare il bambino dal dottore servo del sistema, riuscendo a dipingere magnificamente la realtà vista con gli occhi della mescalina, una realtà che appare bella ma incomprensibile, proprio come la realtà quando la guardi senza mescalina, che rimane incomprensibile però non è bella.
Ci sono tutti gli ingredienti per una fiaba di successo: un cigno, un bambino, un regno lisergico misterioso e una mamma morta.
Unfinished Swan tratta con delicatezza il difficile tema della droga e delle madri degenerate, che per il semplice fatto di essere fricchettone si credono legittimate a non dover portare il bambino dal dottore servo del sistema, riuscendo a dipingere magnificamente la realtà vista con gli occhi della mescalina, una realtà che appare bella ma incomprensibile, proprio come la realtà quando la guardi senza mescalina, che rimane incomprensibile però non è bella.
La mamma del piccolo Monroe non gli ha fatto fare i vaccini perché c'è un complotto |
Senza padre, senza famiglia, senza
figure di riferimento, Monroe decide di cercare quello che, tra i
tanti amori fugaci della madre, è stato per lui più significativo:
il bel René (si chiama di sicuro così), rappresenttao dal cigno incompiuto del
titolo.
Le caramelle nella borsa di mamma |
Come in ogni viaggio lisergico che si rispetti, ci stanno pure i colori. |
Ma Unfinished Swan è in fondo una
favola, e l'happy ending è assicurato (almeno credo).
Encomio solenne per la prima parte del gioco, senza dubbio quella visivamente più evocativa, che farebbe vergognare Frank Miller per l'uso infantile del bianco e nero in Sin City. D'altra parte è necessaria anche una nota di demerito per la citazione a Journey (in un piccolo easter egg), che mi ha inacidito lo stomaco e fatto quasi smettere di giocare, anche se poi ho capito che era un effetto neccessario per rendere più realistica la cornice lisergica del gioco.
Il bianco e nero di Frank Miller |
Senza contare che è il primo gioco in soggettiva dai tempi di Quake che quasi non mi causa mal di mare dopo 2 minuti. Ma questa è un'altra storia.
Il bianco e nero di Unfinished Swan. Più splatter di quello di Miller. |
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