Come al solito noi di Spielmechanik ci buttiamo sul pezzo sempre per tempo, e visto che ormai più di 4 mesi fa The Walking Dead ha vinto i Video Game Award 2012, mi sembra doveroso fornire ai nostri lettori (che sono 4: un dj di Pesaro che ha a che fare con le pecore, un appassionato di ornitologia, un anziano brianzolo che crede di essere in un blog per incontri piccanti e una amica immaginaria di von Fieber) un'accurata recensione di questo gioco, originariamente rilasciato a puntate per spillarci più soldi.
The Walking Dead, ispirato all'omonimo fumetto che ha ispirato l'omonima serie tv, che non sarebbero mai esistiti senza i film di Romero, è pieno di zombie. Chi l'avrebbe mai detto. Un gruppo di sopravvissuti all'apocalisse cerca di salvarsi da orde di morti viventi bramosi di carne umana, e si fa largo a colpi di accetta e martello e armi da fuoco tra i claudicanti cadaveri ambulanti, mentre un professore di storia che si chiama come la macchina di Bo e Luke (senza essere generale) deve prendersi cura di una bambina di nome Clementine. Chiariamo subito che la bambina è di quelle gentili ed educate, non di quelle scassaballe, cosa che avrebbe reso il gioco molto diverso, e quindi tutto va bene.