martedì 5 febbraio 2013

Leisure Suit Larry: Alla ricerca dell'idea perduta

Leisure Suit Larry: Box Office Bust ( Team17, 2009)



Larry Laffer è un playboy da strapazzo, fascinoso come un Gabibbo con il vestito di John Travolta nella Febbre del sabato sera, che vive avventure il cui unico scopo è avere più donne possibili. Il tutto condito con umorismo, tanto sano umorismo, inventiva e belle ragazze digitali seminude. Questi elementi sono il cardine delle avventure grafiche di Leisure Suit Larry.

Un larry in gran forma cerca di sedurre il capitano
della nave
Al Lowe crea questo pseudo latin lover nel 1987, da quel momento seguiranno otto sequel più alcuni giochi per cellulare.  Con il proseguire della serie lo spirito ironico non cambia, ma si accentua sempre più la componente erotica, stando comunque sempre distanti da un umorismo grasso.
Leisure Suit Larry è talmente divertente che persino gli aneddoti sulla produzione della serie sono simpatici. Famosa la storia secondo cui il quarto capitolo della saga non è mai uscito perché  il cd su cui erano salvati i dati è stato mangiato dal cane di Al Lowe. La storia è evidentemente un falso, ma mi piace pensare che sia vera. Per chi non lo sapesse dopo Leisure Suit Larry 3: Passionate Patti in Pursuit of the Pulsating Pectorals del 1989 è uscito Leisure Suit Larry 5: Passionate Patti Does a Little Undercover Work del 1991.

L’ultimo nato della serie è il nono capitolo Leisure Suit Larry: box office bust del 2009, dove il protagonista è il nipote di Larry che lavora in uno studio televisivo. Non ho testato questo nuovo capitolo, ma ho letto critiche devastanti, ma di un devastante talmente devastante  che piu devastanti di così non si può. La mancanza della mano del creatore Al Lowe nel progetto è evidente. Quest’ultimo episodio risulta lontano dallo spirito dei suoi amatissimi predecessori,  pare sia privo di idee nuove e la cosa davvero tragica è che non fa ridere, cosa assolutamente inconcepibile per un Leisure Suit Larry. Sarebbe come dire un Ratchet senza un Clank, un Bub senza un Bob , i-n-c-o-n-c-e-p-i-b-i-l-e.

L'evoluzione grafica non è indifferente
Il fatto che quest’ultimo pessimo Larry fosse ambientato nello sfavillante mondo del cinema  e che fosse privo di idee mi ha fatto pensare ad uno strano parallelismo: un gioco di Larry senza idee brillanti ed Hollywood. La nota casa del cinema mondiale alla canna del gas d’idee da qualche eone. Direi che inconsapevolmente chi ha realizzato l’ultimo nato della famiglia Larry  ha colpito nel segno costruendo un gioco senza idee ambientato ad  Hollywood, luogo cinematograficamente ormai privo di fantasia  e spesso distruttore di idee altrui.
Film interessanti ne sono stati prodotti in quel di Los Angeles e non si può nemmeno pretendere che su 300/400 film che vengono prodotti in un anno siano tutti dei capolavori, però qualcosa di meglio si potrebbe fare.

Nel mondo del cinema, a riprova della mancanza di idee, i mesi non sono più chiamati con i loro nomi (Gennaio, Febbraio. Marzo, etc etc…) ma con quelli del personaggio di fumetti di turno che esce in quel periodo. “Che mese è?”- “È il mese Dylan Dog versione americana” (è stato un gran brutto mese).
I film sono tutti uguali, probabilmente volutamente, l’operazione  generalmente paga ed i produttori non sono disposti a rischiare i loro soldi per qualcosa di non certo. Oserei dire comprensibilmente siamo infatti tutti molto brillanti quando i soldi in gioco sono degli altri, ma se ti fregi di produrre arte,  qualcosa devi rischiare.

Gli unici produttori cinematografici disposti a rischiare e che propongono qualcosa di nuovo sono quelli che investono nella pornografia, gente seria quella. Un mercato che sembrava dovesse essere devastato dall’offerta gratuita di Internet continua ancora ad esistere grazie all’inventiva ed alla fantasia degli esperti del settore. Almeno così mi dice mio cugino Vincenzo, naturalmente io non ho mai visto nemmeno un secondo di pornografia in vita mia.

Sebastian Vettel 3 volte campione del mondo di F1
nel 2008 dichiara:"il mio più grande sogno?
conoscere Jenna Jameson"
Storicamente il pezzo forte di questo settore, artisticamente parlando, è il nome dei film spesso parodiati di film famosi. Ma negli anni anche la qualità dei video stessi è migliorato, spettacolari gli effetti speciali di the Avengers XXX  (si fa per dire) e le scene d’azione di A-Team XXX.  Non che io abbia mai visto questi grandi opere artistiche, sia chiaro, me l’ha raccontato sempre mio cugino Vincenzo.
Oltre alle solite parodie gli operatori del settore a luci rosse si sono inventati i finti reality in cui un ragazzo munito di telecamera aggancia ragazze per strada e gli propone di fare sesso. È chiaro che le ragazze fermate sono attrici pagate e non ingenue che vengono abbordate  e poi filmate. Pare però che questo genere abbia spopolato. Queste sono sempre cose che dice mi cugino Vincenzo, io di queste cose non ne so nulla.
Si potrebbe obbiettare che le teste pensanti della pornografia hanno semplicemente trasportato nel loro mondo quello che era di cinema e tv con le parodie dei grandi film ed i reality show. Effettivamente è così,  riuscendo però a dare grande dignità alle loro creazioni, cosa difficile se pensate bene al prodotto che vendono.
Ammetto, guardando la tv di trovare più devianti alcune trasmissioni rispetto alla pornografia, dove fondamentalmente sappiamo già che è tutto finalizzato per arrivare alla romantica scena d’amore, in TV invece ho spesso paura del vuoto pneumatico di  trasmissioni dal chiaro stampo populistico che si spacciano per programmi di servizio con l’intento voluto o no di modificare il nostro pensiero, non attraverso la volontà di indurci alla riflessione, ma con una sorta di costrizione. Conosco persino persone che sono convinte che le vicende di Beautifull sono scene di vita vissuta leggermente romanzate, sfido io a trovare una sola persona che pensa che la pornografia racconti la realtà della vita. Va comunque detto che senza la tv non potrei ridere allegramente

Comunque per arrivare al succo del discorso, dopo che mio cugino Vincenzo mi ha illustrato come si è mosso il mercato della pornografia, basandosi più sull’inventiva che sulle storie d’amore e le protagoniste presenti nei  film, sono giunto ha due conclusioni. In Italia si dovrebbero allargare i contributi statali dell’arte anche al settore pornografico piuttosto che finanziare cene a tema sull’antica Roma con gente vestita da maiali  e soprattutto potremmo spostare in blocco le depravate menti creative del porno ad Hollywood nel tentativo di rivitalizzare un’ambiente ormai morto.
Ok, il primo tentativo di portare
personaggi dal porno al cinema
normale non è andato benissimo,
ma esistono gli incidenti di
percorso
Ringrazio mio cugino Vincenzo per l’aiuto nella stesura di questo post.

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